venerdì 27 settembre 2013

DOCUMENTO DENUNCIA ABUSIVISMO COMMERCIALE

Il documento che segue è stato inviato il 16 settembre scorso alla Procura, al Prefetto, al Sindaco e al Questore.
Questo comitato è promotore di questa iniziativa, si tratta di un documento denuncia che tratta il tema dell'abusivismo commerciale che affligge da anni la qualità della vita dei residenti e il commercio regolare nelle aree di Porta Palazzo, Borgo Dora, San Pietro in Vincoli e oramai moltissime delle vie limitrofe.
Il documento è stato sostenuto e sottoscritto dalle più diverse realtà presenti sul territorio di Porta Palazzo: gli istituti caritatevoli, le associazioni, due immobiliari, società private, una fondazione, le associazioni di categoria, interi condomini e i comitati spontanei.
Si tratta di una fotografia precisa fin nei minimi dettagli, frutto di un lungo e costante monitoraggio effettuato sul territorio.
 

 
I firmatari della presente sono Associazioni, Enti, Comitati spontanei di cittadini, Associazioni di categoria e semplici cittadini che da due decenni lavorano a stretto contatto con la realtà del territorio di Porta Palazzo registrandone le costanti modifiche e di conseguenza le criticità che via via si sono incrementate nonostante un’opera di costante denuncia fatta a tutte le istituzioni coinvolte.
Possiamo dire che nel tempo non abbiamo mai lesinato né l’impegno né la cura e forse invece ci si può accreditare di una notevole attenzione ed efficienza nella presentazione e nell’articolare le problematicità presenti e nascenti, tanto da ricevere spesso rimproveri d’essere eccessivamente incalzanti.
Nel tempo, ovvero negli anni dell’ultima giunta Chiamparino e della presente Fassino, non abbiamo che potuto assistere all’incrementarsi esponenziale del fenomeno di una sorta di abusivismo che non possiamo chiamare "commerciale" in quanto si tratta dell’incredibile licenza tacita di vendere senza alcuna autorizzazione merci di ogni tipo e natura.

La storia potrebbe cominciare con i più antichi insediamenti non mai autorizzati e sempre permessi e tollerati di via Cottolengo, che per anni hanno visto l’assedio di una moltitudine indescrivibile di venditori senza licenza che ogni domenica e/o festa comandata ingombravano la pubblica via impedendone completamente l’uso e il passaggio.
A tale situazione pose un rimedio l’iniziativa della Procura che vietò tale abusivismo.
Certamente non era compito della Procura dare seguito all’ordinanza di sgombero, ovvero impedire che lo spostamento invadesse altre aree, tant’è che però ciò è avvenuto.
Da tale esperienza l’amministrazione comunale non imparò nulla, ovvero non prese in considerazione il fatto che impedendo l’abusivismo in via Cottolengo questo si trasferì, com’era prevedibile, armi e bagagli nell’area di piazza della Repubblica adiacente alla nuova costruzione del PalaFuksas; l’amministrazione comunale non fece nulla, ma proprio nulla, per stroncare il fenomeno sul nascere e per porre rimedio a questa nuova invasione e non trovò di meglio che spacciare un provvedimento di libero scambio di merci usate tra cittadini con un’autorizzazione a vendere sotto le spoglie di "merci usate" qualunque tipo di mercanzia di ogni provenienza meglio se dubbia.
Siamo giunti al fatidico tempo del Bazar Project, progetto che da sempre abbiamo denunciato come un luogo nel quale poteva essere venduta qualunque merce nuova, usata e anche rubata senza che nessuno potesse impedirlo e le operazioni delle forze dell’ordine, che hanno seguito i nostri esposti presentati in Procura, non hanno che potuto confermare, persino nel dettaglio, le nostre segnalazioni.
L’autoregolamentazione che tale progetto prevede non fa che consegnare agli stessi operatori una sorta di tutela che di fatto rende lecito qualunque commercio.
Va da sé che qualunque operatore in tale situazione può ben presto accorgersi che la mancanza di ogni controllo è tale da permettere di esportare ovunque tali iniziative o meglio, è tale il richiamo esercitato da un luogo incontrollato che chiunque può concepire l’idea che a Porta Palazzo e zone limitrofe si possa fare qualunque cosa senza pagarne il conto.
Infatti questo è ciò che accade, dall’iniziale invasione di via Cottolengo siamo passati agli stalli della domenica di piazza della Repubblica di Bazar Project ben presto tracimati dall’invasione dell’area antistante del mercato V alimentare, della tettoia dei casalinghi, dell’area parcheggio GTT zona blu piazzetta Giulio Cesare (lato tettoia casalinghi, strettoia corso Giulio Cesare), del controviale sud di corso Regina Margherita di ogni giorno feriale, per poi passare al Balon del sabato in via Mameli, via Lanino, piazzetta Lanino, via Borgo Dora fino all’altezza del Ristorante San Giors angolo corso Giulio Cesare, Via Andreis, Canale Molassi, Canale Carpanini, fino ad arrivare all’occupazione dell’area antistante l’ex Caserma Cavalli (oggi in parte sede della scuola di scrittura Holden di Alessandro Baricco) raggiungendo il Sermig, oltrepassando il ponte Carpanini il fenomeno si è esteso fino al Lungo Dora Napoli, alla zona antistante San Pietro in Vincoli e quindi al Cimitero Napoleonico, all’intorno del Cortile del Maglio e se continuiamo ad aspettare probabilmente l’invasione "finalmente" raggiungerà piazza Palazzo di Città.

 
Il mercato abusivo ha delle criticità anche nel profilo igienico sanitario in quanto la vendita di prodotti alimentari avviene nella totale inosservanza delle più elementari norme di conservazione e tutela della salute, inoltre l’abbandono in strada di merci di ogni natura procura odori molesti, sporcizia e, specie nella stagione più calda, esse possono diventare habitat per gli insetti.
Le aree coinvolte dal commercio abusivo quindi comportano anche l'onere di una continua pulizia e prevenzione a tutela di danni alla salute.
Durante il mercato abusivo che si svolge ogni domenica, si verifica che le lose del plateatico del mercato dell’ortofrutta di piazza della Repubblica, risultano imbrattate di olio, di vernici e di sostanze di natura imprecisata.
Inoltre domenica 15 settembre 2013 gli abusivi si sono addirittura impossessati dei teloni, degli ombrelloni e delle plance dei banchi del mercato degli ambulanti regolari, che da sempre sono rimessati sulla piazza, e indisturbati li hanno collocati sotto i portici del palazzo dello Juvarra, (lato sinistro direzione via Milano), con il maltolto hanno organizzato un ennesimo mercato abusivo sotto i portici che risultavano completamente occupati; quindi a fine mercato hanno sparso sul plateatico, alla rinfusa, quanto avevano sottratto.
Torino e il suo Balon sono da sempre state accostate al noto mercato delle pulci di Parigi, certo si tratta di un’idea particolarissima di un luogo adatto ad accogliere delle attività sia di qualità, che artigianali, che di vendita di prodotti recuperati e riciclati per un pubblico attento e competente. Ora chiunque passi per le strade del Balon vi trova una sorta di "corte dei miracoli" che certamente nulla ha a che fare con le aspettative di cui sopra ma che anzi contribuisce ad allontanare chiunque abbia l’intenzione di frequentarlo; nei fatti avviene una sorta di ghettizzazione che anziché favorire lo sviluppo commerciale come elemento di respiro contro i colpi della crisi tende ad affossare ogni minuscolo slancio ed iniziativa privata, che non invece legata alla filiera della micro delinquenza e del degrado.
Basterebbe pensare alla lettera a "Specchio dei tempi" di quei quatto ciclo turisti che, abbandonate le biciclette debitamente incatenate in via Lagrange, non trovandone più due e denunciatone il furto, ricevettero dalle forze dell’ordine l’indicazione di andarle a cercare la domenica mattina a Bazar Project, in Porta Palazzo, dove si recarono e rimasero sconcertati dalla presenza del mercato ghetto.
Se non fosse tragico non potrebbe sfuggire il ridicolo di tale racconto: coloro che son tenuti a fare rispettare la legge sono oramai talmente inermi da consegnare a mani basse la soluzione dell’illegalità al mercato che sfrutta l’illegalità facendone lucro.
Il peggio è capitato in occasione del World Master Games, il Balon ma soprattutto la città ha perso una grande opportunità di rilancio turistico nella nostra zona, mentre nel centro città si registrava il tutto esaurito, a Porta Palazzo si è verificato ciò che era già accaduto in passato durante la visita di alcuni turisti, secondo le stime di Turismo Torino, i World Master Games hanno portato in città 32 mila presenze, alberghi stracolmi, centro città preso d’assalto dai turisti interessati agli eventi cittadini e a visitare i musei, ma quanti erano interessati a visitare il nostro mercato delle pulci si sono fermati in piazza della Repubblica, allibiti e sgomenti alla vista del mercato di libero scambio e degli abusivi presenti sulla piazza che hanno confuso con il Gran Balon.
I malcapitati si sono dati a gambe levate definendo quel bailamme un mercato ghetto incivile, indegno e infrequentabile, accusando l’Associazione Commercianti Balon e la città di Torino di pubblicizzare sul web un’immagine ingannevole del Gran Balon.
Come se non bastasse il Cimitero Napoleonico in San Pietro in Vincoli nelle ultime settimane accoglie a sua volta anche lui i venditori abusivi.
Ricordiamo che è stato oggetto di investimenti pubblici tendenti ad una riqualificazione e a un riuso di carattere culturale, nella fattispecie un teatro di nicchia.
Oggi anche questa opzione viene stravolta dalla possibilità che esso diventi un luogo incontrollabile. In tutto questo tempo non abbiamo mai taciuto né le situazioni critiche, né le previsioni nefaste, ci siamo anche impegnati in termini propositivi tanto che l’Associazione Commercianti Balon, che ha maturato un’esperienza trentennale nella gestione di eventi come Gran Balon e più di recente con Balonè i giovedì del Balon, ha addirittura presentato all’amministrazione comunale, mesi or sono, un serio ed apprezzabile progetto di riqualificazione del mercato del Balon: "Il Balon come lo vorrei…" (allegato alla presente), che prevede il riordino e la regolamentazione del mercato.
Tale progetto, che ha registrato larghi consensi sul territorio, è invece stato letteralmente ignorato dagli interlocutori a cui è stato presentato. Possiamo altresì dire che ci è stato sempre contrapposto un ascolto disinteressato se non un atteggiamento di sufficienza tendente ad allontanare costantemente la necessità di intervenire con decisione circa un fenomeno che oramai è diventato ridicolmente una tragedia pubblica.
Non ci resta che un’ultima riflessione che riguarda i residenti del Balon, di San Pietro in Vincoli, di Porta Palazzo e zone limitrofe, i quali, da decenni assediati da qualunque tipo di microcriminalità diffusa, debbono oggi ulteriormente fare i conti con la prospettiva di vedere casa loro diventare preda di un costante degrado che coinvolge territorio, qualità abitativa e conseguentemente la qualità della loro vita. 
Di contro un’area commerciale che da sempre ha rappresentato un cuscinetto di frizione capace di alleviare, per i costi praticati sulle merci, il morso di ogni crisi economica, grazie all’imperizia e all’incuria di una pubblica amministrazione assente, sta vivendo la peggiore delle sue crisi che ne falcidia le presenze e le prospettive di futuro.
Forse è arrivato il momento di capire che non è permettendo l’abuso, il furto e la delinquenza diffusa che si sostengono le sorti dell’economia domestica dei più deboli.
Questo sembra invece essere il pensiero ultimo che ci viene espresso quando molto raramente riusciamo ad avere quali interlocutori gli amministratori della città di Torino, ci viene raccontato che tale situazione serve a fronteggiare la crisi economica e questo basti per far capire quale povero progetto di sviluppo della città alberghi a Palazzo Civico.
L’amministrazione cittadina è inadempiente come lo sono i referenti dell’Associazione Bazar Project e di ViviBalon, infatti non si sono mai occupati di fare rispettare quanto indicato nelle varie delibere dedicate al mercato di libero scambio: il divieto di vendita di oggetti a punta, di merce nuova e va da sé di dubbia provenienza; l’obbligo di esporre a cura del venditore il cartellino identificativo con fotografia, lo stallo occupato a fine mercato riconsegnato pulito e sgombro da rifiuti avendo cura di portare via la merce non venduta che, sempre come da delibera, non avrebbe dovuto essere abbandonata sul suolo pubblico e smaltita dai mezzi dell’Amiat con ulteriore costo a carico dei cittadini, cosa che invece è avvenuta puntualmente ogni domenica in barba ad ogni delibera.
Nel tempo abbiamo ammirato invece l’opera di alcuni assessori che si sono seriamente impegnati nell’intervenire per bonificare le aree e per cercare di dare quel minimo di organizzazione a Porta Palazzo e a Borgo Dora nel suo commercio, anche se oggi decisamente in crisi; la stessa idea del PalaFuksas poteva rappresentare un ben diverso trampolino di lancio, invece i negozi del centro commerciale Palatino stanno per dare forfait, falcidiati dal riflesso della crisi economica nazionale e dalle criticità locali e non sono diverse le condizioni in cui riversano tutte le altre attività commerciali che operano sul territorio.
Si tratterebbe in fondo di capire che uno scampolo di città come Porta Palazzo se non viene consegnato ad un progetto di sviluppo di qualità, ovvero viene abbandonato alle dinamiche autogenerative delle frange più marginali e incontrollate della popolazione più critica, non può che costantemente degradare diventando un territorio al di fuori di qualunque legalità, ove le stesse forze dell’ordine non solo faticano ad intervenire ma vedono vanificare il loro intervento dal marasma di criticità che lo sommerge.
Gli ultimi sviluppi che leggiamo su La Stampa di sabato 31/8/2013 con il titolo "il suk di Porta Palazzo sconfitto dagli abusivi" è l’epilogo di quanto abbiamo scritto e abbiamo segnalato nel tempo sino a qui.
Da oggi in poi pensiamo che l’amministrazione comunale non possa procedere sulla stessa strada: la scelta di un mercato legalizzato ha mostrato chiaramente la sua impraticabilità mentre, altrettanto chiaramente, riteniamo che il gesto dell’Associazione Bazar Project non faccia che rendere evidente l’esigenza dell’immediato intervento di tutte le parti in gioco onde procedere alla bonifica di una situazione totalmente fuori controllo.
E’ inutile e quasi offensivo ribadire che tutto ciò che è capitato era già stato denunciato da noi quale epilogo prevedibile di uno scellerato progetto senza capo né coda.
Ci aspettiamo un deciso cambio di rotta capace di dare a Porta Palazzo, al Balon e a San Pietro in Vincoli una veste consona, dignitosa e vivibile senza piegare l’intelligenza di ognuno di noi a trasandati progetti fallimentari, tali aree debbono essere sgomberate e mantenute libere e restituite al commercio regolare, nonché alla vivibilità dei cittadini.
Siamo francamente sconvolti dal fatto che tutto il nostro lavoro di monitoraggio e di denuncia si sia rivelato disatteso dall’inerzia o comunque dall’inefficacia, di qualunque intervento pubblico.
I valori di solidarietà che da sempre contraddistinguono la nostra città attraverso le figure dei nostri santi sociali, Giuseppe Benedetto Cottolengo, Giuseppe Cafasso, Giovanni Bosco, ci portano a pensare quanto sia necessario costruire un itinerario comune, che va dal rispetto delle regole al sostegno delle cittadinanze più a disagio.
Si tratta di un lavoro vero, si tratta di una progettazione comune, si tratta di impegnare le risorse pubbliche, sia economiche che ideali, per un’attività di sviluppo che sappia fare di Torino una città europea, un vero punto nevralgico di scambio culturale ed economico con le migliori risorse disponibili; questo ci pare il terreno nel quale confrontarci per abbandonare l’idea ottusa che basti permettere qualunque comportamento incivile per ricavarne vantaggi sociali.
Non vogliamo pensare ancora che ciò che sostiene questa situazione degradata sia una cattiva coscienza che, lasciando tutto come sta, pretende di concentrare in questo scampolo di città le criticità maggiori, perché di fatto essi non farebbero che permettere che invece tutta la città, via via a partire da Porta Palazzo, ne risulti invasa; manifestare l’inettitudine di un controllo inesistente non fa che consentire sempre maggiori azioni illegali.
Vogliamo sforzarci di pensare invece che nella pubblica amministrazione e nelle istituzioni esista l’intenzione di intervenire efficacemente e Vi chiediamo che questo avvenga a partire dalla nostra indignazione.
Gli interventi urgenti che Vi chiediamo non possono più attendere, anzi il tempo è scaduto, i cittadini sono al limite della sopportazione e abbiamo serie ragioni per essere molto preoccupati di un’evoluzione esplosiva per questa situazione oramai e sempre di più fuori controllo.
Distinti saluti.
 
Firmato:
 
Associazioni e Comitati Riuniti di Porta Palazzo
Associazioni Commercianti Balon
Associazione Borgo Dora i Residenti di Torino
Associazione Cortile del Maglio
Associazione Enzo B Impresa Sociale Onlus
Associazione Galleria Umberto I - GU1
Associazione Rinascita di Porta Palazzo
Associazione SERMIG Avio San Michele S.r.l.
C.C.S.T. Coordinamento Comitati Spontanei Torinesi
C.L.A.A.I. Piemonte
Commercio Insieme
Comitato Spontaneo Aurora e Legalità
Comitato Spontaneo Commercianti Corso Regina Nord
Coop. Mercato III Abbigliamento Palatino – PalaFuksas
Cooperativa del Mercato V Alimentare
Cooperativa di Gestione Mercato IV Alimentare
Condomini via Andreis numeri civici 12 – 14 – 16-18-18/4 – 18/6
Condomini via Borgo Dora numerici civici 24-26-31-33-37
Condominio corso Giulio Cesare numero civico 3
Condomini corso Regina Margherita numerici civici 134-134/C-142
Condomini piazza della Repubblica numerici civici 5-15
Coordinamento Associazioni e Comitati Torinesi
Filo Immobiliare S.r.l.
Fondazione Rosselli Immobiliare Repubblica 4 S.r.l.
LIC Libere Imprese Commerciali
Mercato Ortofrutta Porta Palazzo
Piccola Casa Divina Provvidenza - Cottolengo

2 commenti:

  1. Buongiorno
    sono una cittadina della zona di San Pietro in Vincoli e come condomìni stiamo per presentare un secondo esposto sul suk abusivo e sugli argomenti trattati nel vostro articolo.
    Il nostro primo esposto, senza alcun riscontro, era stato presentato a febbraio del 2013. Vi chiederei in occasione di questo nuovo che presentiamo se avete documentazione da darci che possa incrementare l'assenza di risposte in merito e come potervi contattare, se desiderate, firmare.
    Grazie dell'attenzione
    Luisa Pandolfi

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    Risposte
    1. Buongiorno,
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