giovedì 25 marzo 2021

LO STRANO CASO DEL TENTATIVO DI ABROGAZIONE DELLA LEGGE 283/62

 


In merito alle preoccupanti notizie degli scorsi giorni, annuncianti importanti modifiche nell’impianto sanzionatorio di cui all’art. 5 lettera “B” della  Legge 283/62 e smi, - che punisce la detenzione ai fini di somministrazione/vendita di alimenti destinati al consumo umano, in cattivo stato di conservazione - sancendone di fatto l’abrogazione, con un decreto legge del 19 marzo u.s. e della più recente del giorno successivo che annuncia l’avvenuta rettifica dell’ormai imminente decreto, Associazioni e Comitati Riuniti di Porta Palazzo in collaborazione con le realtà organizzate del territorio: Associazione Corso Giulio Cesare, A.R.Q.A. Associazione Riqualificazione Quartiere Aurora, Comitato Cittadini Quadrilatero Aurora, Comitato Un’Aurora per Tutti, hanno voluto inviare al Procuratore Aggiunto Dott. Vincenzo Pacileo i più sentiti ringraziamenti per l’attenzione dimostrata verso questa problematica, apparentemente minore ad un esame superficiale, ma che in realtà presidia, tutelandolo adeguatamente, il bene preziosissimo e primario della salute pubblica. 

 

Questa notizia giunge ad interrompere il disorientamento dei cittadini che con grande apprensione e inquietudine avevano accolto quella dell’abrogazione di un impianto legislativo che, seppur datato,  nel corso di 60 anni ha permesso di sottoporre all’attenzione della giustizia le responsabilità accertate dalle Procure dell’intera nazione italiana per tutti i casi, maggiori e minori, relativi al commercio di alimenti adulterati, cause di avvelenamenti, intossicazioni, lesioni gravi come danni neurologici o cecità e, nei casi estremi, anche la morte di cittadini ignari.

 

Non solo per i casi più eclatanti, tipo il famoso “vino al metanolo” o quello delle cosiddette “mozzarelle blu”, la norma che si intendeva cassare abbraccia un ambito molto più vasto,  dagli  alimenti ittici in cattivo stato di conservazione, acquistati freschi e portati allo stato di congelazione senza l’utilizzo dell’abbattitore di temperatura oppure acquistati congelati, privi di copertura o involucro idoneo alla conservazione, per non parlare delle carni di dubbia provenienza, già confezionate in precedenza, invendute previa ri-etichettatura con il fraudolento aggiornamento quotidiano della data di preincarto, i cibi scaduti, gli alimenti infestati dai parassiti, quelli stoccati insieme a sostanze nocive, o la cattiva conservazione di bottiglie di acqua minerale stoccate direttamente alla luce del sole senza alcuna protezione ed invase da microalghe, ad elevato rischio di contaminazione o pericolosità, o, ancora, gli alimenti congelati positivi al virus dell’epatite A; questi e tantissimi altri casi sono stati perseguiti grazie anche al dispositivo dell’art. 5 lettera “B” della legge 283/62, da soli o in concorso con altre norme.
 
Così come tutti gli alimenti destinati alle attività di somministrazione, in cui i controlli effettuati dagli organi di Polizia Giudiziaria hanno rilevato le inadeguate condizioni igienico sanitarie, durante la lavorazione nelle cucine o comunque in tutti i casi di attività commerciali che detengono ai fini di vendita alimenti in cattivo stato di conservazione.
 

In particolare, il dispositivo della legge 283/62 ha finora rappresentato uno degli strumenti più importanti e sicuramente il più efficace cui la Polizia Giudiziaria ha fatto spesso ricorso nel nostro territorio, ove sono sempre più indispensabili gli accessi ispettivi ed i controlli mirati in materia di igiene degli alimenti e delle bevande verso gli esercizi che manipolano scorrettamente e confezionano prodotti alimentari o mal conservati con particolare attenzione a quelli di origine animale.

Le previste modifiche al dispositivo della legge 283/62 avrebbero di fatto disarmato ogni possibile controllo e le procedure per la tutela della sicurezza dei consumatori, una legge utilissima per punire questi casi e tutelare la salute che nell’immaginario collettivo può essere facilmente interpretata come socialmente utile per il suo valore deterrente.

 

Ringraziare il Dott. Pacileo a nome di tutti i cittadini per essere riuscito ad impedirlo è quanto meno doveroso, come lo è l'espressione sincera della nostra riconoscenza.

 

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